2 January 2010

Swimming


Going to try and draw a card every day for this month and mail em out daily if folks actually send me their snailmail. email me your address to get one. no pressure on returning mail.

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1 comment:

vittorio baccelli said...

La Mail Art deve riscoprire la marginalità e la disobbedienza. Ilsecolo scorso è stato caratterizzato da straordinarie avventure digruppo che hanno fatto del dissenso uno strumento estetico; hannocondiviso l'arte come azione dirompente, tesa ad incidereprofondamente sulle dimamiche sociali. Penso , per esempio alFuturismo, al Dadaismo, al New Dada, al Fluxus e al Nouveau Realism.Negli anni 80 e novanta le tendenze artistiche sono entrate in crisi,l'unica esperienza significativa anche se marginata di questi ultimitempi che non è entrata "in cortocircuito" è stata laMail Art, con artisti di varie latitudini accumunati all'insofferenzadel mercato e alla marginalità e all'esilio. Sono "artistsautsider", disobbedienti, battitori liberi, che preferisconol'underground e la libertà più completa. Una " visionebuonista e permissiva, quasi cattolica e comunista della mail art"non porta a nulla. La Mail Art è "ricerca", e in quandotale non ha bisogno di questi stratagemmi per sopravvivere. Laricerca planetaria della Mail Art ha bisogno di apporti a 360°incentrati sulla interdisciplinarietà, che non significasemplicemente fare un elaborato, mettere un francobollo e spedire lacosa per posta; questa è la parte sibillina e mediocre di questofenomeno artistico collettivo, come credono i "guardiani dellaMail Art che ne hanno fatto una creatura a proprio uso e servizio".La pratica aperta e interattivadella mail art, assieme ad una galassia di affini attività creative“di base” (poesia visiva, performance, musica autoprodotta,ecc.), ha dato vita fin dai Sessanta ad una vasta e frastagliatacomunità internazionale che si riconosce in ideali libertari e dicollaborazione disinteressata ed utilizza, da molto primadell’avvento di Internet, strategie collettive di “networking”.Questa comunità artistica in continua trasformazione, attivaperlopiù tramite contatti a distanza, ha spesso avvertito lanecessità di situazioni di incontro “fisici”, per mettere afuoco collegialmente la propria identità e gli obiettivi comuni.Hanno svolto questa funzione vari convegni e rassegne multimediali,dai noti FluxFest dei Settanta sulle due sponde dell’Atlantico aifestival InterDada californiani di inizi Ottanta o, per fare unesempio italiano, la tre giorni “Strane Corrispondenze”organizzata da Piermario Ciani a Villorba nel Settembre 1989, con lapresenza di decine di mailartisti italiani e stranieri.È peròGunther Ruch, con la collaborazione di H.R. Fricker, a mettere apunto in Svizzera nel 1986 il concetto di un “congressodecentralizzato della mail art” della durata di un intero anno, cheha luogo ogniqualvolta due o più artisti postali si riuniscono perdiscutere del loro medium espressivo. Il catalogo generale delprogetto, prodotto da Ruch, documenta un’ottantina di congressitenuti in oltre venti nazioni, per un totale di circa 500partecipanti. Ancor più successo ha sei anni dopo, con oltre 250incontri documentati, il “Decentralized World-Wide NetworkerCongress 1992” coordinato da vari operatori nei diversi continentie incentrato sul networker come nuova figura culturale. Recuperandol’attitudine più ludica e concettuale dei “NYCS Meetings”organizzati da Ray Johnson agli albori della mail art, sei anni dopoè la volta del progetto planetario “Incontri Incongrui 1998”,che testimonia la realizzazione di oltre duecento incontriorganizzati con le motivazioni più fantasiose e surreali. Segue nel2004 un anno intero di “Azione Oscure”, eventi artistici anonimi,privati e clandestini che riconducono il fare artistico ad unadimensione primigenia e rituale, ricercando al tempo stesso nuoveforme di interazione slegate da modelli commerciali.

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